16 maggio: festa liturgica di san Luigi Orione
Il 16 maggio 2004 papa Giovanni Paolo II iscrive nell’albo dei santi don Luigi Orione, fondatore della Congregazione Piccola Opera della Divina Provvidenza, oggi presente in 35 Paesi nel mondo dove i suoi religiosi e laici condividono con passione solidale la vita insieme ai più sofferenti accompagnando in ogni modo i loro bisogni di riscatto e di giustizia. A distanza di venti anni, il ricordo di quella giornata speciale per tutta la famiglia orionina.
In circa trentamila persone legate in vario modo alla figura del nuovo santo furono presenti in San Pietro quel giorno per condividere con molti altri fedeli l’elevazione agli altari di sei nuovi santi tra cui don Luigi Orione.
Tantissime, infatti, le realtà legate alla Famiglia orionina, la cui “geografia della fede” riuniva in quell’evento pellegrini provenienti dai diversi Paesi in cui l’Opera Don Orione è presente attraverso i suoi figli e figlie spirituali.
Nell’omelia di quel giorno, il Papa richiamando un passo degli Atti degli Apostoli, annoverò don Orione tra gli “uomini che hanno votato la loro vita al nome del nostro Signore Gesù Cristo”. Per poi ricordare che “il cuore di questo stratega della carità fu senza confini perché dilatato dalla carità di Cristo”.
Tra le sue caratteristiche, infatti, risalta la fiducia nella Divina Provvidenza vissuta per tutta la vita sia come atteggiamento interiore che nell’apostolato della carità. Tanto da denominare la sua fondazione “Piccola Opera della Divina Provvidenza”.
La nota più visibile del carisma di Don Orione è senza dubbio la “carità divina, alta, universale che fa del bene a tutti, del bene sempre, del male mai a nessuno”.
Fedeli a questa singolare spiritualità, i Figli della Divina Provvidenza, sacerdoti, suore, fratelli, eremiti e laici contemplano ancor oggi la figura del fondatore continuando la sua opera a servizio degli ultimi cercando di imitare al meglio la sua vita ardimentosa fatta di altruismo senza riserve e sostenuta sempre da indistruttibile speranza.
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