Oggi, la lezione di san Luigi Orione è raccolta dai suoi figli spirituali: sacerdoti, religiosi, suore e laici che ne continuano l’opera di servizio all’uomo, con particolare premura verso i sofferenti, gli emarginati, e proseguono nell’attuazione di quella politica della carità che il fondatore per tutta la vita aveva perseguito. “La nostra politica è la carità”.
Ma cos’è l’Opera fondata da don Orione? Quali sono i suoi scopi, il suo programma? Denominata ufficialmente “Piccola Opera della Divina Provvidenza”, don Orione stesso la descrive come “un’umile Congregazione religiosa (…) moderna nei suoi uomini e nei suoi sistemi tutta e solo consacrata al bene del popolo (…) affidata alla Divina Provvidenza. Nata dunque per i poveri, essa (…) vive, piccola e povera, tra i piccoli e i poveri, fraternizzando con gli umili. (…) Suo anelito è la diffusione tra il popolo dell’Evangelo e dell’amore al ‘dolce Cristo in terra’, nonché uno spirito più vivo e più grande di fraterna carità tra gli uomini”.
Sono ricompresi in essa: la Congregazione religiosa maschile dei Figli della Divina Provvidenza, quella femminile delle Piccole Suore Missionarie della Carità, l’Istituto Secolare Orionino e il Movimento Laicale Orionino. Tutte insieme, queste istituzioni contribuisco a irradiare nel mondo lo spirito del Fondatore e a diffonderne il carisma, come rami di un’unica pianta, “tutti vivificati della stessa linfa”.
La Congregazione orionina attualmente è presente in 32 nazioni con santuari, parrocchie, centri di accoglienza e di cura per disabili ed anziani, case famiglia, case di ospitalità per persone sole ed abbandonate, a sostegno delle necessità che si manifestano ed immersa nelle realtà del tempo presente per continuare a dare conforto agli ultimi “nel nome, nello spirito e nella fede grande della Divina Provvidenza”.
Alla luce di questa mission, l’Opera regge presidi socio sanitari e istituzioni educative. Le strutture di assistenza e cura cercano di dare accoglienza a tutti, specialmente ai più poveri ed abbandonati, e di promuovere il rispetto della dignità della persona e la difesa della vita. Le scuole (specialmente fiorenti in America Latina) sono tutte orientate alla promozione sociale e cultuale delle classi meno fortunate. Per tutti vale il principio dell’accoglienza senza discriminazioni, secondo il dettato del fondatore per cui le case da lui fondate non serrano porte a chi bussa, né chiedono se abbia una fede o una religione, ma solo se abbia un dolore.
Alle storiche presenze in diversi paesi d’Europa, e delle Americhe (la prima missione in Brasile risale al 1913, in Argentina qualche anno più tardi), negli ultimi quaranta anni, per rispondere alle innumerevoli richieste giunte da molte parti del mondo, si sono aggiunte nuove missioni in Costa d’Avorio (1971), Paraguay (1976), Madagascar (1977), Togo (1981), Giordania (1985), Venezuela (1986), Cabo Verde (1988), Filippine (1991), Romania (1991), Albania (1992), Bielorussia (1993), Messico (1993), Kenya (1996), Burkina Faso (1999), India (2001), Ucraina (2001), Mozambico (2003).
Per ciò che concerne l’ Italia, in questo periodo storico, le comunità sono impegnate in uno sforzo di riqualificazione e di riconversione delle opere al fine di rispondere alle nuove esigenze ed intercettare meglio le nuove povertà. Fenomeno nuovo è il coinvolgimento sempre più diretto dei laici nella gestione dell’opera. Mutamenti e innovazione nella continuità carismatica secondo la sempre attuale lezione del fondatore che solo attraverso la carità intravedeva la salvezza del mondo. “È la carità e solo la carità che salverà il mondo”.