San Luigi Orione
Luigi Orione nacque a Pontecurone (AL), il 23 giugno 1872, da umili genitori. Chierico poco più che ventenne, cominciò ad interessarsi dei ragazzi poveri e per loro aprì un collegio nel rione di San Bernardino, a Tortona. Era il 1893. Fu, quello, l’inizio di un lungo cammino che ha portato Don Orione per le strade del mondo a diffondere gli aiuti spirituali e materiali provenienti dalla ricchezza della Divina Provvidenza e del suo cuore senza confini.
Per realizzare quanto il suo amore per Cristo, la Chiesa, il Papa e i poveri andava progettando, cominciò a raccogliere attorno a sé collaboratori che diedero origine al primo ramo della famiglia religiosa: i Figli della Divina Provvidenza. Ben presto sorsero accanto ai Sacerdoti, anche gli Eremiti ciechi e vedenti e i Fratelli coadiutori, quindi le Piccole Suore Missionarie della Carità (1915), poi ancora le Sacramentine non vedenti, fino alla recente apertura delle Comunità delle Suore Contemplative di Gesù Crocifisso. Coinvolse numerosi Laici nel suo apostolato della carità. Insieme formano quella che fin dagli inizi Don Orione chiamò la Piccola Opera della Divina Provvidenza.
Sempre pronto alla chiamata del Signore, si lanciò con entusiasmo e coraggio ponendo ogni sua fiducia nella Divina Provvidenza. Si prodigò con tutte le sue forze nel terremoto di Reggio e Messina che nel 1908 provocò 80.000 morti. Altrettanto fece, nel 1915, in occasione del sisma che colpì la Marsica e uccise circa 30.000 persone, scrivendo pagine di eroismo umano e religioso.
Portò la sua opera caritativa ed il suo zelo per la Chiesa da un capo all’altro d’Italia, ovunque erigendo scuole, chiese e soprattutto case per i poveri e i bisognosi, a tutti annunciando il Vangelo di Cristo.
Pio XII alla sua morte, avvenuta il 12 marzo 1940, ebbe a definirlo “padre dei poveri e insigne benefattore dell’umanità dolorante e abbandonata”.
Nato e vissuto nella povertà, a contatto con tante ingiustizie sociali e in un mondo che andava scristianizzandosi, alzò la bandiera della carità di Cristo.
Giustamente di lui Papa Giovanni XXIII ha osservato: “La sua carità andava oltre i limiti normali. Era convinto che si potesse conquistare il mondo con l’amore”.
La sua opera si è propagata in Europa, nel due Americhe – ove egli fece due viaggi missionari, nel 1921-1922 e nel 1934-1937 – e poi in Africa. Nuove realtà sono nate recentemente nei Paesi dell’Est europeo, nelle Filippine, in Giordania e in India.
Papa Giovanni II lo ha beatificato il 26 ottobre 1980, presentandolo alla Chiesa come “una meravigliosa e geniale espressione della carità cristiana”.
Il 16 maggio 2004 è stato proclamato Santo.
La santità di Don Orione ha suscitato e continua a generare fama e devozione nei fedeli, imitazione e sequela nei discepoli. Resta vivo il suo carisma, il suo impulso spirituale. “Tutto il Vangelo è qui: vedere e servire Cristo nell’uomo. Con le opere della carità, portare i piccoli, i poveri, il popolo alla Chiesa e al Papa, per Instaurare omnia in Christo”.