Indispensabili alla costruzione del futuro. Giornata mondiale dei nonni e degli anziani.
A partire da quest’anno, è stata istituita da Papa Francesco una giornata dedicata ai nonni e agli anziani da celebrarsi nella quarta domenica di luglio, in prossimità della festa di Gioacchino ed Anna, nonni di Gesù. Per la circostanza, che nel 2021 cade il 25 luglio, Francesco ha rivolto un messaggio dal titolo: “Io sono con te tutti i giorni (Cf Mt 28,20) per esprimere la vicinanza alla vita di ciascun anziano. A suggello dell’evento la Penitenzieria Apostolica ha emanato un decreto per la concessione dell’indulgenza plenaria.
Secondo stime delle Nazioni Unite, nel 2050 circa il 20% della popolazione mondiale sarà composta da anziani. In Italia, fonte ISTAT, attualmente le persone che hanno superato i sessantacinque anni coprono oltre l’11% degli abitanti. Dati che portano a riflettere sull’esigenza di dare riconoscibilità umana e sociale ad un’età della vita finora presa in considerazione solo dal mercato.
Più volte il Papa ha richiamato alla necessità di ripensare i rapporti generazionali ed eliminare quelle fratture attraverso un mutuo patto di corresponsabilità. È quanto, ancora una volta, ribadisce nel messaggio con cui ha annunciato l’istituzione della Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, che quest’anno cade il 25 luglio. Prendendo spunto da quanto scritto nell’enciclica Fratelli tutti, il messaggio riafferma subito la indispensabilità della presenza degli anziani nella costruzione del mondo di domani. Tra i diversi pilastri che serviranno a sorreggere questa costruzione, il Papa ne individua tre, che considera più adatti all’impegno degli anziani: i sogni, la memoria e la preghiera. E per essi esorta gli anziani a non far mancare il loro prezioso apporto. Sui loro sogni, infatti, i giovani potranno camminare verso un mondo migliore, specialmente se i primi sapranno “fare sogni di giustizia, di pace e di solidarietà”, stimolati, in questo, dalla memoria: quella della guerra, ad esempio, da cui i giovani possono imparare il valore della pace; o quella dell’emigrazione, per la costruzione di un mondo più umano ed accogliente. In ciò, la preghiera, risorsa preziosissima, si fa segno di fratellanza universale, capace, specialmente “in questo tempo così difficile per l’umanità”, di indicare “a tutti la serena fiducia di un approdo”.
Francesco, nel ricordare la dura prova che tutti stanno vivendo e che agli anziani ha riservato un trattamento speciale, auspica che questo tempo di crisi legato alla pandemia, “non sia stato l’ennesimo grave evento storico da cui non siamo stati capaci di imparare”. E insiste nell’invito a riscoprire la centralità degli anziani nella nostra società, e a farne i protagonisti di una storia da scrivere insieme alle altre generazioni, valorizzandone i valori spirituali, sociali e umani di cui essi sono portatori.
Se non c’è difesa contro il tempo, il papa ripropone come principio di giustizia, l’essenzialità di non anticipare gli effetti del tempo collocando l’età più estrema nel limbo dell’indifferenza. Il ruolo degli anziani – rimarca il messaggio – è sempre attivo perché “non esiste un’età per andare in pensione dal compito di annunciare il Vangelo, dal compito di trasmettere le tradizioni ai nipoti”. Essi rappresentano l’anello di congiunzione tra generazioni e la loro vocazione è quella di “custodire le radici, trasmettere la fede ai giovani e prendersi cura dei piccoli”. In più, la loro esperienza può essere d’aiuto alle giovani generazioni per una lettura più consapevole e sicura del loro cammino. Per questo invita a cogliere il valore della vita degli anziani nel consesso sociale come fondamentale elemento di crescita e, allo stesso modo, chiede agli anziani stessi di assumersi la responsabilità del ruolo unico a cui sono chiamati.
A conclusione del messaggio, il Papa propone l’esempio di Charles de Foucauld – che nella sua solitudine seppe testimoniare la sua aspirazione a sentire qualunque essere umano come un fratello – affinché tutti, giovani ed anziani, facciano risuonare vive le parole “Io sarò con te tutti i giorni”.
Concessione dell’indulgenza plenaria
Per la prima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, dalla Penitenzieria apostolica è stata concessa l’indulgenza plenaria alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice) “ai nonni, agli anziani e a tutti i fedeli che, motivati dal vero spirito di penitenza e carità, parteciperanno il 25 Luglio 2021, alla solenne celebrazione che il Santissimo Padre Francesco presiederà nella Basilica Papale Vaticana oppure alle diverse funzioni che si svolgeranno in tutto il mondo”.
L’indulgenza plenaria è inoltre concessa a quei fedeli che, in quello stesso giorno, “dedicheranno del tempo adeguato a visitare in presenza o virtualmente i fratelli anziani bisognosi o in difficoltà (come i malati, gli abbandonati, i disabili e simili)”. Potranno infine ugualmente conseguire l’Indulgenza plenaria, “premesso distaccamento a qualsiasi peccato e l’intenzione di adempiere appena possibile le tre consuete condizioni, gli anziani malati e tutti coloro che, impossibilitati di uscire dalla propria casa per grave motivo, si uniranno spiritualmente alle funzioni sacre della Giornata mondiale, offrendo al Dio Misericordioso le loro preghiere, dolori o sofferenze della propria vita, soprattutto mentre si trasmetteranno tramite i mezzi televisivi, radiofonici ma anche tramite i nuovi mezzi di comunicazione sociale le parole del Sommo Pontefice e le celebrazioni”.
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