Giornata mondiale della pace 2018.
L’impegno concreto dell’accoglienza.
Anche quest’anno, in concomitanza con la festività dedicata alla madre di Dio, è stata celebrata la giornata mondiale della pace. Istituita da Paolo Vi cinquanta anni fa, si celebra il 1° gennaio ed è occasione per il pontefice di rivolgere ai potenti della terra e agli uomini di buona volontà un messaggio che invita a riflettere sulla pace e sulle vie che occorre segnare per il suo raggiungimento.
Il tema di quest’anno, “Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace” coglie nella sua essenza cristiana la grande tragedia che in maniera esponenziale il mondo sta vivendo e che coinvolge duecentocinquanta milioni di persone in fuga dalla guerra e dalla fame.
Nel messaggio il Papa chiede a tutti di avere “uno sguardo contemplativo, capace di accorgersi che tutti facciamo parte di una sola famiglia (…) e tutti hanno lo stesso diritto ad usufruire dei beni della terra…”.
Il documento individua, quindi, “quattro pietre miliari per l’azione”, cioè quattro parole chiave a mo’ di traccia per realizzare strategie in grado di offrire a “richiedenti asilo, rifugiati, migranti e vittime della tratta, una possibilità di trovare quella pace che vanno cercando”. Il Papa chiede di: accogliere (non respingere i profughi e i migranti verso luoghi dove li aspettano persecuzione e morte); proteggere (tutelare l’inviolabile dignità di coloro che fuggono); promuovere (sostenere lo sviluppo umano integrale di migranti e rifugiati e assicurare ai giovani l’accesso all’istruzione); integrare (consentire a chi arriva di partecipare pienamente alla vita della società che l’accoglie). Invita quindi i governanti – a cui indirizza due patti globali da vagliare in seno alle Nazioni Unite – a permettere quell’inserimento e guidare con discernimento le giuste politiche di accoglienza così da valorizzare il carico di coraggio, capacità ed energie di chi arriva anche in vista di un arricchimento della vita delle nazione che accoglie.
Nel cuore del Papa il progetto di una nuova cittadinanza che respinge ogni forma di xenofobia e razzismo e coltiva germogli di pace promuovendo i principi posti a fondamento del patrimonio comune di umanità.
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