Maria, pellegrina di speranza, tra le genti irpine in visita a Savignano Irpino.
La comunità savignanese, in questi primi giorni di agosto, ha vissuto uno speciale momento dello spirito con la visita della statua pellegrina della Madonna Incoronata giunta da Foggia per sostare tra le popolazioni del territorio irpino. Era da tempo che si attendeva questa visita, Ora, terminato il lungo avvento, le comunità di questi luoghi hanno potuto riassaporare la gioia di un incontro che si ripete da generazioni sin dal medioevo. Il santuario di Capitanata, infatti, sin dall’XI secolo è un punto di riferimento spirituale per queste contrade che ancora oggi rinsaldano il loro legame mariano con i rituali pellegrinaggi primaverili in occasione degli anniversari dell’apparizione.
Giornate dense, queste, a Savignano. Giornate piene di fede che richiamano tradizioni antiche e attraversano le generazioni. Giornate che si dipanano in riti che richiamano ricordi nei vecchi e suscitano stupore nei giovani. Così il paese si colora di un’umanità variegata che provenendo anche da luoghi più lontani si confonde con i residenti per riversarsi in chiesa a contemplare l’antico simulacro della Madonna Incoronata, in un abbraccio smisurato che forse solo la pietà popolare sa dare. Si respira, infatti, un sensus fidei spontaneo da cui genera un clima intenso di preghiera e raccoglimento. Si tratta – come ha scritto Benedetto XVI – di una spiritualità incarnata nella cultura dei semplici “che esprime i contenuti più mediante la vita simbolica che con l’uso della ragione strumentale” (Aparecida, V Conf. CELAM).
La statua ha risalito la valle del Cervaro e dal santuario di Foggia è giunta in visita a Savignano dove si è fermata per quattro giorni raccogliendo le intenzioni, le domande, le invocazioni di una moltitudine continua che ha frequentato con forte coinvolgimento le celebrazioni in suo onore.
Arrivata domenica 3 agosto, è stata accolta dal parroco don Nicola Lanza insieme alla comunità parrocchiale, agli operatori del Centro Medico don Orione e a numerosi fedeli delle comunità limitrofe. Alla presenza dei sindaci di Savignano, di Montaguto e di Greci, l’arcivescovo metropolita di Benevento mgr. Felice Accrocca ha presieduto la solenne celebrazione liturgica davanti a diverse centinaia di fedeli. Il vescovo partendo dalla Parola della domenica, ha ricordato nell’omelia che la santità consiste nel portare Cristo nei luoghi della propria vita quotidiana, nella coerenza e nello sforzo di favorire sempre la comunione come segno dell’appartenenza a Dio, rifuggendo la divisione, strumento e manifestazione del male. “Solo così si potrà contribuire alla crescita del bene, come frutto dell’azione dello Spirito Santo. Ha quindi pregato che la presenza della Vergine Maria possa essere un seme di grazia per la comunità savignanese e risplendere sul territorio diocesano della luce del Cristo risorto nel servizio agli ammalati, nella cura del debole e nella formazione integrale della persona.
Oltre ai momenti liturgici, il parroco ha voluto inserire un intermezzo culturale offrendo ai fedeli un concerto di musica sacra, imperniato essenzialmente su repertorio mariano.
Una giornata particolare è stata quella vissuta il martedì quando l’icona pellegrina ha fatto sosta presso la cappellina del Centro Don Orione. Si prospettava un momento più intimo dedicato agli ospiti e agli operatori della residenza per anziani, ma la celebrazione del rosario e della santa messa hanno visto affollarsi la piccola chiesa di familiari e amici degli ospiti rendendo lo spazio così inadeguato da costringere la metà dei presenti ad assistere alle funzioni dagli spazi limitrofi.
Per l’omelia della messa, don Leonardo, rettore del santuario, ha utilizzato il brano della tempesta sedata (cf Mt 14, 22-36) come metafora della vita in cui non mancano per ciascuno momenti di turbamento e di confusione. Ed ha esortato a non perdere mai la speranza ma a confidare in Dio e a rivolgersi alla Madonna come madre mediatrice presso il Signore. Ha quindi accennato alla fede di don Orione e ai suoi quattro grandi amori: Gesù, Maria, Papa, Anime raccontando alcuni episodi della vita del santo legati proprio alla sua devozione alla Madonna; devozione trasmessa ai suoi religiosi che oggi in varie parti del mondo officiano e custodiscono con zelo santuari mariani.
Rivolgendosi poi agli operatori del Centro, ha rivolto parole di plauso per la loro missione di assistenza e cura raccomandando di vivere tra loro e con gli ospiti relazioni interpersonali autentiche poiché «l’esistenza di ciascuno di noi è legata a quella degli altri: la vita non è tempo che passa, ma tempo di incontro». E, citando ancora l’enciclica “Fratelli tutti”, ha richiamato la gentilezza nei rapporti che libera le relazioni umane dall’ansietà “che non ci lascia pensare agli altri”, e dall’urgenza distratta “che ignora che anche gli altri hanno diritto a essere felici”.
Al termine dell’ultimo giorno, dopo la celebrazione di saluto, don Nicola ha pronunciato un atto di affidamento a Maria affinché vegli sulla comunità parrocchiale e ha simbolicamente consegnato alla Madonna le chiavi della sua chiesa.
In serata, accompagnato da una folla festante il simulacro mariano è stato ripreso in consegna dal servizio di accoglienza del santuario e ha ripreso il viaggio di ritorno verso la sua casa, immersa tra le querce e gli olmi del suo bosco millenario.
Con Maria è sempre tempo di grazia e di paradiso! (puoi cambiare)
A margine della visita a Savignano della Madonna Incoronata, pubblichiamo la testimonianza del parroco, don Nicola Lanza, su un evento che ha segnato fortemente la vita spirituale della comunità parrocchiale irpina.
Da tempo si parlava con don Leonardo Verrilli, Rettore del Santuario della Madonna Incoronata di Foggia, della possibilità di avere la statua Pellegrina in parrocchia a Savignano Irpino per un tempo di preghiera e di incontro. Il giorno del suo arrivo è stato fissato per il 3 agosto 2025 fino a mercoledì 6 agosto, giorno della Trasfigurazione del Signore. Niente accade per caso! Domenica la statua della Madonna Pellegrina è stata accolta dalla mia comunità parrocchiale, che si arricchisce della presenza della comunità degli operatori del Centro medico sociale don Orione, in un tripudio di festa e di gioia. Diversi i pellegrini giunti a Savignano dai paesi limitrofi, tanto che le forze dell’ordine hanno ipotizzato che potessero essere presenti oltre cinquecento fedeli. Ad accogliere la Vergine Maria è stato l’Arcivescovo Metropolita di Benevento, Mons Felice Accrocca, il quale ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica, aprendo di fatto ufficialmente una finestra sul tempo di grazia che avremmo vissuto insieme. Così è stato!
Dall’omelia del Vescovo abbiamo ricevuto lo sprone ad essere testimoni credibili dell’amore di Dio in un’epoca dove l’individualismo e l’indifferentismo religioso rischiano di offuscare la bellezza del Vangelo. Per favorire il maturare dei frutti dello Spirito che Dio Padre in abbondanza dona ai suoi figli, è necessario superare ogni divisione tra gli uomini, ogni tentativo diabolico di far crescere liti e atteggiamenti di interesse personalistico. Infatti, ha ricordato il presule, il demonio è presente in una comunità o famiglia litigiosa e divisa più che in ogni altra parte. Allora il monito è stato quello di volgere lo sguardo a Maria, al suo cuore di mamma, che riconcilia e rassicura.
Per lunedì 4 agosto la parrocchia ha desiderato organizzare ed offrire alla Madonna un concerto-preghiera di musica da camera, intercalando la lettura di testi classici della spiritualità cristiana a una serie di Ave Maria di diversi autori. La comunità e i diversi turisti presenti in paese per l’estate hanno apprezzato con molta gioia.
Un appuntamento forte è stato vissuto martedì 5 agosto quando la statua Pellegrina è stata traslata presso la cappella del Centro Medico Sociale don Orione. Il corteo processionale ha raggiunto il cortile dell’Istituto accolta dal canto dell’Ave Maria di Schubert eseguita da Nicodemo, savignanese Doc e devoto della Vergine. Commozione ed entusiasmo si sono letti negli occhi di tutti. Il direttore del Centro, dott. Fabrizio Lanciotti, gli operatori e gli addetti agli uffici ed ai vari servizi hanno creato un picchetto d’accoglienza spettacolare, ma è stata soprattutto la commozione degli ospiti del centro a dare testimonianza di una fede semplice e genuina, frutto dell’attesa che vivevano da giorni. Si sono preparati e disposti in cappella ed il loro canto, insieme al coro parrocchiale, ha animato il Santo Rosario meditato guidato da don Leonardo e la santa Messa. Diversi i fedeli presenti che nel frattempo hanno raggiunto la struttura per fare visita alla Madonna. Folla tanto numerosa che ha occupato anche l’atrio esterno e il vestibolo sulle scalinate d’ingresso. L’unzione con l’olio benedetto della Madonna ha terminato il tempo di preghiera e poi tutti a pranzo, di quelli del giorno di festa! Ancora un Santo Rosario in Istituto nel pomeriggio e rientro in parrocchia per il Santo Rosario comunitario, Santa Messa e la catechesi per tutti, in dialogo con Maria.
Ogni esperienza di Dio porta con sé il desiderio di fermare il tempo, di restare ancora sul Tabor. In effetti la Celebrazione della Santa Messa di saluto alla Vergine è coincisa proprio con il giorno della Trasfigurazione del Signore che racconta nel Vangelo l’episodio dei discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni sul monte. Noi come loro non avremmo voluto scendere, ma è stato Mons Antonio Blundo, Vicario Generale della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia che ha presieduto la concelebrazione eucaristica, a ricordarci che Cristo stesso ci chiede di “scendere”, di andare e metterci in cammino per testimoniare il Vangelo in maniera credibile, attraverso la cura che dobbiamo avere gli uni per gli altri. Con Maria questa discesa per l’impegno apostolico è più bella, sicuro e fecondo di buoni frutti spirituali. Come parroco, dopo il mio personale ringraziamento affettuoso e grato a don Leonardo e alla Vergine, ho sentito l’esigenza di affidare a Maria le chiavi della parrocchia che Dio mi ha chiesto di guidare, affinché sia Lei a guidare i miei passi, le mie scelte pastorali, la mia predicazione evangelica, perché Maria «regni sulla nostra parrocchia e vengano banditi la bestemmia ed il turpiloquio, venga santificato il giorno festivo». Ho implorato alla Vergine: «Rimani in mezzo a noi! Vedi di quanti mali siamo oppressi e da quanti pericoli siamo circondati». Non è un grido disperato, ma carico di speranza in attesa di vedere germogliare i frutti dello Spirito che non tarderanno ad arrivare… Ne sono certo!
Don Nicola Lanza – Parroco di Savignano Irpino
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