Mgr. D’Alise in visita pastorale al Centro
Dal 18 al 24 novembre scorso il vescovo mgr. D’Alise, nel corso della visita pastorale che da tempo va svolgendo nella diocesi, ha fatto tappa presso la comunità ecclesiale di Savignano Irpino.
Come si sa la visita pastorale è segno della presenza del Signore che incontra il suo popolo. Attraverso essa il vescovo, infatti, esercita il suo ministero di cura delle anime nella carità al fine di perpetuare l’opera di Cristo buon Pastore.
Durante la visita il vescovo incontra le varie realtà civili e religiose e da udienza a tutti coloro che chiedono di parlare con lui.
Proprio con tale spirito mgr. D’Alise ha affrontato il lungo itinerario pastorale che lo sta portando presso tutte le comunità parrocchiali diocesane. Egli sintomaticamente ha scelto, quale tema portante, il passo del Vangelo di Luca (cf. 19,5) in cui Gesù rivolto a Zaccheo dice: “Oggi devo fermarmi a casa tua”. Come ad esprimere un’urgenza che il Pastore della diocesi rivolge a tutto il gregge invitandolo a riflettere e a confrontarsi nel processo di maturazione della fede.
Primo momento d’incontro a Savignano, nella mattinata del 18, il Centro Medico Sociale “Don Orione”. Ad accogliere mgr. D’Alise, accompagnato da don Salvatore, da poco nominato parroco della comunità savignanese, gli ospiti e gli operatori della casa a cui per l’occasione si sono uniti due religiosi dell’Opera don Orione giunti appositamente da Roma per rendere omaggio al Pastore in visita. Don Bruno Fraulin, vice direttore della Provincia religiosa italiana – da cui dipende l’istituto di Savignano – e don Leonardo Verrilli, originario dell’Irpinia, hanno salutato e accompagnato il vescovo nel corso della mattinata concelebrando con lui nella santa messa dedicata al personale e ai pazienti della casa.
Nel colloquio con gli operatori, don Fraulin ha voluto testimoniare l’affetto che l’Opera orionina nutre per la terra irpina riaffermando le ragioni che ormai più di quaranta anni fa guidarono la scelta di accogliere la richiesta del sindaco e del parroco di allora affinché fosse aperta un’opera di carità a Savignano. “I religiosi orionini – ha sottolineato don Bruno – nonostante le difficoltà, attraverso il Centro vogliono continuare ad operare a servizio di questa terra, in aiuto dei più deboli”. È quindi passato ad illustrare i programmi futuri che l’istituto ha in animo di sviluppare non appena saranno terminati i lavori di ristrutturazione ed ampliamento attualmente in corso.
Fedeli all’insegnamento di san Luigi Orione, i suoi figli spirituali riconoscono nell’attività del Centro l’aspirazione carismatica di attenzione ai poveri come espressione della carità della chiesa e testimonianza della fede cristiana. Per questo don Bruno ha esortato gli operatori a continuare nell’impegno al dialogo e alla disponibilità verso gli assistiti e i loro familiari mantenendo uno stile coerente con lo spirito e la missione della struttura.
Il vescovo ha risposto ricordando il particolare affetto che lo lega al Centro di cui segue con partecipazione le vicende che subiscono, tra l’altro, il cattivo stato in cui versa la sanità campana. Ha quindi manifestato il proprio apprezzamento per le parole del vicario provinciale sottolineando l’importanza della presenza di una struttura come quella di Savignano in un territorio con grandi difficoltà che sconta una situazione socio economica in forte depauperamento e di conseguenza un evidente peggioramento delle condizioni delle fasce più deboli.
Infine, a conclusione del suo discorso, ha riaffermato la sua disponibilità a dare sostegno alla struttura assicurando una vicinanza di spirito e di preghiera e una presenza più continua specialmente nei momenti spiritualmente più forti e rilevanti per la struttura.Rivolgendosi poi ai presenti, il presule ha rimarcato la necessità di stabilire una relazione d’aiuto con chi si affida alle loro cure che sia efficiente sul piano professionale ma allo stesso tempo si mostri efficace sul piano umano attraverso un contatto con i pazienti sempre caloroso ed accogliente. Inoltre ha esortato tutti ad essere solidali, altruisti ed indulgenti nello svolgimento del loro lavoro quotidiano.
Nel prosieguo, il vescovo si è intrattenuto con gli ospiti a cui ha riservato parole di solidarietà e affetto a conforto delle difficoltà e sofferenze di ognuno.
La visita si è conclusa con la santa messa in cui attraverso le parole del Vangelo il vescovo ha colto una ulteriore occasione per sollecitare tutti alla testimonianza della carità. Si è quindi intrattenuto a mensa con i responsabili del Centro condividendo con loro la fiducia nelle attese pur in un momento pieno di incertezze.
Fabrizio Lanciotti
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