85 anni fa moriva don Orione
Ricorre oggi l’85° anniversario della scomparsa di san Luigi Orione Padre fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza. Artefice di molteplici azioni caritatevoli, fin da subito don Orione fu considerato un santo, in primis da quel popolo dei fedeli che in massa accorse intorno al suo feretro in tutte le varie soste che fece da Sanremo a Tortona dove nel santuario della Madonna della Guardia ancora oggi è sepolto.
Nell’inverno del 1940, già sofferente di angina pectoris e dopo due attacchi di cuore aggravati da crisi respiratorie, Don Orione si lasciò convincere dai confratelli e dai medici a cercare sollievo in una casa della Piccola Opera a Sanremo, anche se, come diceva, «non è tra le palme che voglio vivere e morire, ma tra i poveri che sono Gesù Cristo». Dopo soli tre giorni, circondato dall’affetto e dalle premure dei confratelli, Don Orione morì il 12 marzo 1940, sospirando: «Gesù! Gesù! Vado».
Moriva dopo una giornata di lavoro, come tante della sua vita, senza che si potesse prevedere una morte così repentina, mentre invece si confidava in una ripresa della salute già scossa.
Il triste annuncio colpiva i suoi figli sparsi per il mondo. Colpiva i tanti stimatori ed amici. Colpiva soprattutto quei poveri e sofferenti che in lui avevano trovato accoglienza e amore di fratello e di padre. La sua salma, contesa dalla devozione di tanti devoti, ricevette solenni onoranze a Sanremo, Genova, Milano, terminando l’itinerario a Tortona, ove venne tumulata nella cripta del santuario della Madonna della Guardia. Il suo corpo, trovato intatto alla prima riesumazione del 1965, venne posto in onore nel medesimo santuario dopo che, il 26 ottobre 1980, Papa Giovanni Paolo II annoverò don Luigi Orione tra i beati, mentre il 16 maggio 2004, il medesimo pontefice lo inserì nel libro dei santi quale “meravigliosa e geniale espressione della carità cristiana”.
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