XXX Giornata mondiale Alzheimer: Bisogni di cura e prevenzione.
Ricorre oggi, giovedì 21 settembre, la Giornata mondiale dell’Alzheimer giunta alla trentesima edizione. Fu istituita per la prima volta nel 1994 dall’Oms, con l’intento di sensibilizzare alla prevenzione di una patologia in forte diffusione. La malattia prende il nome da Alois Alzheimer, neurologo tedesco che la scoprì per la prima volta nel 1907, lavorando sul tessuto cellulare di una donna morta in seguito ad una non meglio precisata malattia mentale.
L’Alzheimer è la causa più comune di demenza nella popolazione anziana dei paesi più sviluppati. Ci sono oggi al mondo 55 milioni di persone che convivono con un qualche tipo di demenza. In Italia soffrono di queste patologie circa un milione e mezzo di malati. Si stima che la patologia colpisca circa il 5% degli over 65 e il 20% degli over 85. Non mancano tuttavia casi di manifestazione precoce, intorno ai 50 anni.
Si tratta di una patologia che, tra l’altro, ha importanti conseguenze non solo sui soggetti che la sviluppano, ma anche sui loro familiari e su tutte le persone che gli stanno accanto. Infatti, quando si manifesta la malattia è sulle famiglie che ricade il peso sia umano che economico della gestione. La maggioranza dei malati è curato in casa e solo una piccola minoranza è ricoverato in strutture specializzate. Altissimo, quindi, il livello di impegno richiesto ai familiari dei malati.
Sul piano economico si calcola una spesa annua di quindici miliardi di euro per costi diretti e indiretti a cui non riescono in alcun modo a fare fronte gli interventi pubblici. Manca ancora un sistema che permetta di accedere ad un’assistenza adeguata. Ed ancor prima manca un sistema che permetta diagnosi tempestive e il necessario aiuto post diagnostico.
Nella legge di bilancio 2021 era previsto uno stanziamento economico di 15 milioni di euro in tre anni per il Piano nazionale demenze che è in via di esaurimento. Il lavoro iniziato richiede nuovi fondi per il futuro in tema di cura e assistenza, ma, come emerge dal Rapporto mondiale Alzheimer 2023 presentato in occasione della Giornata e intitolato “Ridurre il rischio di demenza: mai troppo presto, mai troppo tardi”, urgono anche interventi di prevenzione che incidano sugli stili di vita e sulle condizioni ambientali.
I casi di demenza nel mondo sono in rapida e implacabile ascesa. Ci si attende che entro il 2050 si arriverà a 2,3 milioni di malati. Di fronte a queste cifre, che descrivono un’emergenza sanitaria globale, si riscontra uno scarso impegno verso la prevenzione che, secondo gli studi scientifici, consentirebbe di ritardare la comparsa, rallentare la progressione o addirittura scongiurare il 40% dei casi di demenza. Il Rapporto raccoglie le voci di ricercatori, operatori sanitari, responsabili politici, ed intende dare strumenti per comprendere i fattori di rischio legati alla demenza e fornire indicazioni e suggerimenti concreti sui possibili interventi per prevenirla.
Leave a Reply