Annunciare con volto giovane la gioia del vangelo
Si sta svolgendo a Panama, in questi giorni la 34esima Giornata Mondiale della Gioventù voluta e presieduta da Papa Francesco. Cinque giorni di eventi, di festa e di preghiere come occasione per i centomila giovani giunti da 156 Paesi del mondo, di celebrare un forte momento di gioiosa testimonianza della propria fede e di riconoscersi, pur nelle particolarità di ciascuno, partecipi di un unico destino, uniti nel nome di Cristo.
La prima edizione della Giornata Mondiale della Gioventù, istituita da Papa Giovanni Paolo II, risale al 1985 e venne celebrata a Roma il 20 dicembre di quell’anno. Il pontefice polacco in quell’occasione decise di istituzionalizzare l’avvenimento, a livello diocesano, in occasione della domenica delle Palme. Inoltre, nell’intento di dare un carattere internazionale all’evento, stabilì che fosse celebrata ogni due-tre anni in un Paese diverso, scelto dallo stesso Papa. L’ultima giornata, precedente a quella odierna, si è tenuta a Cracovia in Polonia, nel 2016.
Ai pellegrini, questa volta Francesco, invocando il Padre misericordioso, chiede di essere Chiesa in uscita, per annunciare con fede viva e con volto giovane la gioia del Vangelo e per lavorare alla costruzione della società più giusta e fraterna.
Apertasi martedì scorso la manifestazione si è arricchita ieri dell’arrivo del Papa, chiamato oggi, tra l’altro, a presiedere una liturgia con i giovani detenuti del Centro de Cumplimiento de Menores Las Garzas de Pacora, prima di raggiungere in serata il Campo Santa Maria La Antigua per la via Crucis. Momenti culminanti, domani, la celebrazione della Messa presso la Cattedrale Basilica di Santa Maria la Antigua e la veglia nel Campo San Juan Pablo II.
Nei suoi interventi il Papa ha deciso di proporre all’attenzione dei giovani e del mondo diversi temi, tra cui la questione ambientale, il ricordo del vescovo Oscar Arnulfo Romero, canonizzato recentemente, la condizione delle popolazioni indigene, la questione dei migranti.
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